di Giuliano Di Bernardo
La “Cattedrale della fratellanza umana”, rappresentata in Italia dal Grande Oriente d’Italia, sta crollando. Non per un attacco di nemici esterni ma per lotte fratricide interne.

Dopo l’esito elettorale che proclamò Gran Maestro Antonio Seminario, misi una pietra tombale sul Grande Oriente d’Italia con l’epitaffio “Consummatum est” (“Tutto è finito”), le ultime parole di Gesù Cristo sulla croce. Era solo un presagio di morte che anticipava quel che sarebbe poi accaduto. Sono trascorsi alcuni mesi e si comincia a intravedere quali saranno gli strumenti che porteranno all’estinzione della più nobile e antica Società di massoni del nostro Paese. Questo a meno che qualcos’altro succeda.
È in atto un gioco al massacro che ha per protagonisti Antonio Seminario, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Leo Taroni, candidato sconfitto alla Gran Maestranza, il Rito Scozzese Antico e Accettato.
Leo Taroni non ha mai accettato la sua sconfitta. È in attesa del pronunciamento della Corte Centrale del GOI sul suo ricorso avverso all’esito (post-)elettorale. È un passaggio necessario richiesto dalla legge dello Stato prima di adire al Tribunale civile. La Corte Centrale, come da me previsto, continua a rinviare il suo pronunciamento per consentire al Gran Maestro di consolidare la sua posizione. In ogni caso, dopo il 21 giugno (data di convocazione della Corte Centrale), qualunque sia il verdetto sui ricorsi, Leo Taroni si rivolgerà al Tribunale civile per chiedere un atto di giustizia.
Fin qui tutto è chiaro: ogni giocatore usa le carte di cui dispone per sconfiggere l’avversario. Io, che sono osservatore esterno di questa triste vicenda, non posso esimermi dal porre la seguente domanda: dove porterà questa lotta fratricida? Teoricamente, le possibili soluzioni sono due. Il Magistrato inquirente potrebbe chiedere all’ex-Gran Maestro Stefano Bisi di restare in carica fino all’emanazione della sentenza che darà ragione a una delle parti in causa. In alternativa, potrebbe imporre, alla guida del GOI, un Commissario esterno alla Massoneria. Io penso che il Magistrato scarterà la prima soluzione con la seguente motivazione: il Gran Maestro Bisi avrebbe dovuto tenere una posizione di equidistanza (o di neutralità) nei confronti dei Candidati Seminario e Taroni. Poiché egli si è schierato, senza ombra di dubbio, dalla parte di Seminario, non può garantire un governo che sia rispettoso dei diritti di tutti i fratelli.
Conseguentemente, la scelta del Magistrato cadrà sul Commissario governativo. Si potrebbe dire che finalmente vi sarà giustizia nel Grande Oriente d’Italia. Forse vi sarà giustizia ma a quale prezzo? Per comprenderlo, si dovrebbe pensare alle inevitabili reazioni delle Obbedienze massoniche straniere. Cosa faranno nel caso di commissariamento del GOI? Non abbiamo bisogno di spremerci le meningi o di guardare nella magica sfera di cristallo poiché abbiamo sotto gli occhi un caso simile, quello che riguarda la Gran Loggia Nazionale Francese (GLNF). Quando una delle due fazioni in lotta fece ricorso la Magistrato civile, che nominò un Commissario esterno, tutte le Gran Logge del mondo tolsero il riconoscimento, a cominciare dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Questo sarà il destino del GOI: la perdita dei riconoscimenti internazionali. Come sarebbe il GOI senza i riconoscimenti delle altre Obbedienze massoniche?
In questa situazione esplosiva, interviene il Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato, che modifica unilateralmente alcuni articoli del Protocollo d’Intesa col Grande Oriente d’Italia. Uno di questi riguarda l’impegno del Rito a prelevare i suoi Maestri esclusivamente dal Grande Oriente d’Italia. L’articolo modificato permette l’ammissione nel Rito anche di Maestri che appartengono ad altre Obbedienze. La modifica dell’articolo è scorretta nella forma e foriera di conseguenze conflittuali nel contenuto. È scorretta nella forma poiché ogni modifica deve essere concordata col GOI. È foriera di conseguenze conflittuali per le ragioni che ora spiegherò:
- Ha determinato l’inevitabile reazione del Grande Oriente d’Italia, che non poteva restare impassibile e ha emanato il Decreto mediante cui ritira il riconoscimento al Rito Scozzese;
- Il ritiro del riconoscimento ha separato nettamente il GOI dal Rito Scozzese;
- Il Grande Oriente d’Italia non ha più questo Rito Scozzese.
- Questo Rito Scozzese non ha più la base dell’Ordine costituita dai Gradi di Apprendista, Compagno e Maestro.
- I fratelli del GOI che sono anche membri del Rito Scozzese (circa 5500) dovranno decidere se restare nel Rito Scozzese, e quindi uscire dal GOI, oppure restare nel GOI e uscire dal Rito Scozzese. La doppia appartenenza non è più possibile.
Questa è la situazione oggettiva che si è venuta a creare dopo i decreti emanati dal GOI e dal Rito Scozzese.
Su questa situazione oggettiva e irreversibile farò alcune mie riflessioni personali. Tra i mali che affliggono oggi il GOI, il più grave è quello che riguarda i rapporti con il Rito Scozzese a causa di ambiguità contenute nel Protocollo d’Intesa. Dopo la mia elezione a Gran Maestro, compresi la contraddizione in cui mi trovavo e la risolsi dimettendomi dal Rito Scozzese. Per approfondimenti di questa tematica, si può leggere il mio libro La mia vita in Massoneria.
I Decreti del GOI e del Rito Scozzese non sono nati all’improvviso ma sono la conclusione logica di fatti, eventi e atteggiamenti che li hanno preceduti. Io penso che il tutto abbia origine dalla decisione del Sovrano Barbi di non partecipare alla Gran Loggia del GOI, per esprimere un disagio rispetto all’uso improprio della giustizia massonica. Ricordo che quando divenni membro effettivo del Supremo Consiglio, Manlio Cecovini mi disse: “Il Rito Scozzese è l’Università della Massoneria e noi siamo i Guardiani del GOI per evitare sue degenerazioni”. Barbi aveva il diritto di non partecipare alla Gran Loggia e di esprimere il suo dissenso. Tutto si doveva risolvere in un incontro fraterno chiarificatore, accettando anche un eventuale perdurante dissenso di Barbi. Invece, l’ex Sovrano Gran Commendatore e alcuni membri della sua Giunta sono stati sospesi. Qui, secondo me, comincia l’inizio della fine.
Per quanto io ricordi, non si è mai verificato nel GOI che il Gran Maestro sospendesse i vertici del Rito Scozzese. Anche se ne aveva la facoltà, non ha mai esercitato tale potere, perché creare uno stato di crisi nel Rito Scozzese avrebbe messo in crisi anche il GOI. Contrariamente a quanto mi aspettavo, Barbi ha chinato la testa. Al suo posto, io avrei immediatamente informato il Sovrano del Rito Scozzese di Washington D.C. chiedendo il suo aiuto, che certamente mi avrebbe dato. Barbi cade e si elegge un nuovo Sovrano, che all’inizio ha cercato di salvare cavoli e capre.
Antonio Seminario viene eletto Gran Maestro ma i contrasti col Rito Scozzese continuano, alimentati dal sospetto che rende inquieta la vita delle Logge. È in questo ambito che si situa la preoccupazione del Sovrano e della Giunta del Rito Scozzese di essere i destinatari di sospensione da parte del GOI. Per evitarla o anticiparla hanno fatto qualcosa che né la ragione né il buon senso avrebbero consigliato: hanno modificato unilateralmente il Protocollo d’Intesa e hanno sospeso l’ex Gran Maestro Stefano Bisi. È la dichiarazione di guerra a questo GOI. È un colpire al cuore un toscano che aveva rivelato, nel corso della sua Gran Maestranza, un carattere estremamente vendicativo. La reazione del GOI non poteva non esserci, ma non doveva essere così dura e categorica.
Dal momento in cui il Decreto del Gran Maestro Seminario è entrato in vigore, il GOI e il Rito Scozzese sono due corpi separati, che si trovano davanti un destino che porterà sofferenze a tutti.
Il Rito Scozzese, per esistere, dovrà essere innestato su un Ordine con i tre Gradi di Apprendista, Compagno e Maestro. Dove potrà trovarlo? Se non lo trova, dovrà crearlo al suo interno imitando il modello già usato nel nostro Paese, in cui il Sovrano è anche Gran Maestro dell’Ordine. Ricordo che, quando il Rito Scozzese d’Italia si scisse nei Supremi Consigli di Cecovini e di Colao, quello di Cecovini fu riconosciuto dal Supremo Consiglio di Washington D.C. e si innestò sul Grande Oriente d’Italia, mentre quello di Colao fu costretto a farsi l’Ordine dei tre Gradi all’interno. Il Rito Scozzese attuale è stato riconosciuto dai Supremi Consigli che hanno rapporto col Supremo Consiglio di Washington D.C., considerato “Madre di tutti i Supremi Consigli del mondo”. Il suo problema è quello di mantenere tali riconoscimenti.
Il GOI, dal canto suo, non è in relazione con alcun Rito Scozzese ma ha, tra i suoi affiliati, un certo numero di massoni scozzesi (tutti coloro che abbandoneranno il Rito Scozzese). Che cosa può farne? Lasciarli liberi di aderire al Rito Scozzese di una delle tante Obbedienze in Italia (tranne il Rito Scozzese ex-GOI) oppure formare un suo Rito Scozzese? La seconda possibilità si può realizzare ma è un percorso impervio, perché questo Rito Scozzese dovrà essere riconosciuto dal Supremo Consiglio di Washington D.C.
Quante sono le probabilità che ciò accada? Nessuna.
Nella guerra tra il GOI e l’ex-Rito Scozzese, il Supremo Consiglio di Washington D.C. potrebbe svolgere un ruolo determinante nel senso che, avendo deciso (come deciderà) di sostenere l’ex-Rito Scozzese, potrebbe chiedere (e ne ha la facoltà) alle Gran Logge degli Stati Uniti di togliere il riconoscimento al GOI.
Come pure il riconoscimento potrebbe essere ritirato dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, anche per errori gravi e grossolani dell’attuale Gran Maestro. Mi risulta che i vertici del GOI hanno deciso di non partecipare alla Comunicazione Trimestrale della Massoneria inglese per ripicca: poiché la UGLE non ha partecipato alla Gran Loggia di Rimini, il GOI non parteciperà alla Gran Loggia di Londra. Se questa notizia fosse vera (per ora è solo una voce che circola)… È mai possibile che il GOI, che ha appena riottenuto il riconoscimento inglese, un riconoscimento che deve essere ancora perfezionato, si senta alla stessa stregua della UGLE, tanto da convincersi a fare il braccio di ferro?
Comprendo le difficoltà in cui si trova il Gran Maestro Seminario, ma non posso non chiedergli, se ci tiene a passare alla storia con un progetto tutto suo, di eliminare i cattivi consiglieri che lo circondano. Se il GOI perde, oltre ai riconoscimenti delle Gran Logge degli Stati Uniti, anche quelli della UGLE e delle Gran Logge da essa riconosciute, cosa sarà di esso?
Questa disamina, che ho articolato con immensa tristezza, presenta uno scenario in cui le più importanti forze interne del GOI perseguono lo scopo di distruggere l’avversario, senza rendersi conto che, in realtà, stanno distruggendo il GOI. Ecco perché ho parlato di cupio dissolvi. Se fossi Gran Maestro, ma non lo sono, saprei come salvare la casa che mi ha dato i natali massonici nel lontano 1961, quando esisteva un’altra Massoneria e un altro mondo.
5 commenti
Il GOI raccoglie, con ritardo, i risultati negativi rinviati da anni. Pensava, erroneamente,che il liberarsi, solo formalmente,della P2 gli avrebbe consentito di cambiare il suono ma non il ballo. Speriamo che a prevalere, a benificio dei valori, sia il buonsenso. Ad usarlo, importante è l’aiuto di “Persona” che conosce vizi e virtù,oggi esterna. Ho detto.
Un analisi di una grande giustezza trane un crasso errore: il GOI perde la riconoscenza internazionale e il Supremo Consiglio attuale diventa vincitore con il sopporto del Supremo Consiglio di Washington dc che forse a GLUE ma anche a tutte le Obbedienze USA a rompere relazioni con il GOI. Penso siete troppo ottimisti
Troppo semplice, carissimo fratello Giuliano. La conclusione sarà che tutti perdono. Il Supremo Consiglio perde perché non ha Maestri regolari … da dove arriveranno? Dalle Stati Uniti? Dalla Francia? Spagna?
Il GOI perde perché sicuramente romperà relazioni con l’UGLE ancora dinovo e sicuramente per lungo. La GLNF ricuperò la riconoscenza mutua due anni dopo … ma le relazioni erano ottime quello che non è il caso del GOI. Ritornerà a iuna situazioni di isolamento internazionale.
Coraggio a tutti!
Un analisi di una grande giustezza trane un crasso errore: il GOI perde la riconoscenza internazionale e il Supremo Consiglio attuale diventa vincitore con il sopporto del Supremo Consiglio di Washington dc che forza al GLUE ma anche a tutte le Obbedienze USA a rompere relazioni con il GOI. Penso siete troppo ottimisti.
Troppo semplice, carissimo fratello Giuliano. La conclusione sarà che tutti perdono. Il Supremo Consiglio perde perché non ha Maestri regolari … da dove arriveranno? Da gli Stati Uniti? Dalla Francia? Spagna? …
Il GOI perde perché sicuramente romperà relazioni con l’UGLE ancora di nuovo e sicuramente per lungo. La GLNF ricuperò la riconoscenza mutua due anni dopo … ma le relazioni erano ottime quello che non è il caso del GOI. Ritornerà a iuna situazioni di isolamento internazionale.
Match nullo! Tutti perdono!
Coraggio a tutti!
RSAA dimostra coraggio. Non pietire una pace sottomessa con il G.O.I., ma lasciare che il G.O.I. si sfracelli con le sue mani. Siamo numerosi e possiamo creare i primi tre gradi con l’avallo dell’America. Possiamo rifondare una Massoneria di nuovo legata ai suoi veri fondamenti. Si può fare perché se abbiamo la Vera Luce tutto possiamo fare e tutto ci verrà riconosciuto.
Ho sempre pensato che le società iniziatiche esistano perchè si presume che le persone che vi aderiscono percorrano un itinerario che le renda migliori dei normali esseri umani. Ciò poi, secondo l’antica tradizione, potrebbe essere finalizzato a guidare l’intera società. Ma, vicende come questa (e tante altre), ci dimostrano che questi fini, non sono perseguiti.