L’occasione è stata l’Annual Communication del Grand East of the Netherlands, svoltasi ad Utrecht, primo viaggio ufficiale all’estero del contestatissimo (in patria) Gran Maestro del G.O.I. Antonio Seminario. Un evento massonico, questa volta targato Paesi Bassi, a cui sono stati invitati, come da tradizione, i Gran Maestri delle Comunioni del vecchio continente, perlomeno quelle in rapporto di comune reciprocità.
Da questa circostanza, in sé piuttosto banale, ne è scaturita, sul sito internet ufficiale del Grande Oriente d’Italia, una pubblicazione tra il giornalistico e l’agiografico che sta facendo sbellicare dalle risate i “fratelli” della Comunione massonica più importante e numerosa del nostro Paese.
Il “pezzo” sembra dipingere (certo involontariamente) la figura di un Gran Maestro Antonio Seminario spaesato, e piccolo piccolo, tra i “potenti” d’Europa; sebbene accolto con simpatia e benevolenza, proprio come si fa con un ragazzetto timido, da svezzare alla prima esperienza… in questo caso “internazionale”.

Recita l’articoletto del G.O.I. (qua completo): «Davvero speciale l’accoglienza che gli è stata riservata (a Seminario ndr) dal suo omologo olandese Leonard Jonckers, che lo ha presentato alla crème de la crème degli invitati stranieri e lo ha voluto sempre al suo fianco, manifestando un’enorme stima nei suoi confronti e organizzando persino una festa in suo onore»… Espressioni come “crème de la crème” e “enorme stima” sono stati giudicati come superlativi del tutto fuori luogo, artatamente volti a mascherare la realtà di un contesto molto più incerto, per il princeps Antonio Seminario. Ovvero la realtà del tutto traballante di una Gran Maestranza nata irrimediabilmente sub iudice (presto tra l’altro “profano”, cioè civile, dello Stato italiano).
Ci si è domandati, insomma, nelle chat massoniche, dove sia finito quello stile sobrio che sempre deve accompagnare la dignità di una carica che non ha bisogno di “rinforzini giornalistici” per accreditarsi nel proprio rango. Una dignità oggi evidentemente ed irrimediabilmente in affanno.
Ma non è finita, perché l’articolo del G.O.I. continua: «Il miglior modo per introdurlo, essendo Gran Maestro da pochi mesi, in quello che è considerato una sorta di G7 della Massoneria europea, un club davvero esclusivo costituito da Gran Logge regolari e dalle origini antiche». Anche qua, insomma… La Comunicazione annuale di una Gran Loggia paragonata a un “G7” della Massoneria?
Il tutto è parso finalizzato ad accreditare un’importanza in realtà molto dubbia al Gran Maestro italiano. Calando Seminario in uno scenario onirico e fumettistico che ha però ottenuto effetti confliggenti.
“Io e te” di Enzo Jannacci

L’apice, tuttavia, lo si è toccato all’affermazione che: «la due giorni si è conclusa con una sorpresa per il Grande Oriente, al quale il Grand East of Netherlands ha voluto dedicare, a chiusura della sua assemblea alla quale hanno preso parte oltre 1200 fratelli, la canzone bellissima e struggente “Io e te” di Enzo Jannacci»!
Vien da chiedersi se l’articolista del G.O.I. conosca davvero il testo della canzone del cantautore e cabarettista milanese… che al suo celebre ritornello afferma: «L’avvenire è un buco nero in fondo al tram». “Esatto!”, hanno esclamato molti “fratelli”, proprio come l’avvenire del Grande Oriente d’Italia, oggi alle prese con lotte intestine, purghe di staliniana memoria, e il recente disconoscimento del Rito Scozzese Antico e Accettato da cui trae la sua stessa origine.
Insomma, la sensazione (lo ripetiamo: involontaria) che vien fuori dalla lettura dell’articoletto è quella di una manifesta debolezza del Gran Maestro Antonio Seminario, sia sul versante italico sia, giocoforza, su quello massonico internazionale.
E pare esser risultato addirittura controproducente voler dipingere il neo Gran Maestro con un certo affetto ― troppo affettato ― da generare un esito macchiettistico.

Sembra risuonare alla memoria la famosa battuta del vigile urbano milanese rivolta agli spaesati Totò e Peppino in… “terra straniera”: «Ma Gran Maestro, da dove viene Lei? Dalla Val Brembana?»