Domani, 21 giugno, a Roma, la Corte Centrale del Grande Oriente d’Italia si riunirà per ascoltare il parere del Comitato Elettorale Nazionale e decidere sulla richiesta avanzata dal candidato (in realtà vincente) Leo Taroni di far annullare la proclamazione del calabrese Antonio Seminario quale nuovo Gran Maestro (per ora sub iudice) del GOI.
La decisione, in realtà, è già stata presa, si tratta di un secco respingimento. A meno che…
Sempre più insistente, sul fronte dei “taroniani”, si è fatta la notizia di una presunta “bomba”, ovvero un atto formale, che già sarebbe conservato nella valigetta di uno dei Commissari del CEN (Comitato Elettorale Nazionale), capace di far saltare il banco dei bisiani. E con esso i sogni di intronizzazione definitiva dell’attuale Gran Maestro sub iudice Antonio Seminario.
Quello che per ora è dato sapere è che i Legali della Lista n. 1 “Noi Insieme”, capitanata dall’ex Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico e Accettato Leo Taroni e dal Notaio antimafia messinese Silverio Magno, hanno lavorato alacremente e sarebbero infine giunti ad ottenere l’atto tanto atteso. Atto che domani sarà finalmente svelato, nella sua natura giuridica, e posto sul tavolo.
Bocche cucite per ora, “perché il momento è delicatissimo”, come ci viene confessato a più riprese da chi forse sa qualcosa in più ma ha l’obbligo di non lasciarsi sfuggire nulla. Impossibile, in queste condizioni, ottenere una dichiarazione ufficiale da parte di Ruggero Stincardini, Commissario CEN molto vicino a Taroni e già Grande Oratore aggiunto all’epoca di Gustavo Raffi, che potrebbe essere l’uomo chiave nella difficile tenzone di domani a Villa il Vascello.
Intanto proseguono nel GOI le purghe, con tanto di incolpazioni massoniche per chi si è schierato apertamente al fianco di Taroni.
È notizia di qualche giorno fa che il Presidente del Collegio sardo Claudio Solinas è stato fatto oggetto di una “Tavola d’Accusa”. La colpa? Aver fatto campagna elettorale per la Lista “Noi Insieme” di Taroni.
Solinas, però, non si è perso d’animo, ed ha anzi contrattaccato, depositando a sua volta una Tavola d’Accusa nei confronti degli accusatori, questa volta per presunte irregolarità, nella gestione dei fondi economici, evvenute durante la passata amministrazione della Comunione sarda.
Clima incandescente
Il clima, insomma, è oltremodo incandescente. Anche per via del disconoscimento unilaterale che il GOI ha operato nei confronti del Rito Scozzese Antico e Accettato, al cui vertice sta il Sovrano Gran Commendatore Giulio Nigro, che raggiunto dalle nostre domande ha preferito farci sapere di non voler rispondere, al fine di non esporre il Rito ad ulteriori ritorsioni.
Giulio Nigro ha scritto a Seminario di “ripensarci”, ma non è stata affrontata, nella Lettera indirizzata al Gran Maestro sub iudice, la vera questione in gioco: cioè la “colpa massonica” di cui oggi sono portatori tutti gli aderenti al Rito Scozzese appartenenti anche al GOI. Almeno di quelli che ancora non hanno fatto abiura dello “Scozzese” di fronte ai loro rispettivi “Venerabili” del GOI.
Una “colpa” che potrebbe produrre espulsioni di massa, o addirittura la scissione della più importante e numerosa Comunione Massonica del nostro Paese.
Intanto, dall’estero si fanno sempre più preoccupate le reazioni della comunità internazionale. Tanto che alla recente Annual Communication del Grand East of the Netherlands, svoltasi ad Utrecht, è stata dedicata al GOI, a chiusura dei Lavori massonici, la canzone di Enzo Jannacci “Io e te“, dall’inquietante ritornello: “L’avvenire è un buco nero in fondo al tram“. Sarà stato fatto apposta?

Di sicuro, domani il “tram” di Jannacci farà la sua fermata al “Vascello”. Leo Taroni si presenterà al via con la famosa “bomba” in tasca? “Chella forte, chella bbona. Metredina, simpamina, aspirina, franceschina, cocaina e peperoncino di Caienna! Dottò ‘a vulite? Che te lo fa pure arrizzà!“