Dai busti in gesso vandalizzati alla Tavola d’Accusa per appropriazione indebita, “lealisti” e “resistenti” si affrontano, nell’isola, a viso aperto. Senza esclusione di colpi
Intanto le forze in campo, che sono perfettamente equilibrate, quasi che il Grande Architetto dei massoni abbia voluto disporre, nello specifico, con la Livella: da una parte i Lealisti, le Forze Massoniche del Sud, fedeli all’ex Gran Maestro Stefano Bisi e al nuovo inquilino di Villa il Vascello, il calabrese Antonio Seminario; dall’altra i Resistenti, che rispondono al comandante Leo Taroni, ex Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico ed Accettato, leader delle Forze Massoniche del Nord.
Poi le roccaforti: per i lealisti la Calabria, quartier generale fissato a Vibo Valentia, nella sede della locale loggia “Michele Morelli“, agli ordini del colonnello pluridecorato Ugo Bellantoni; i resistenti, invece, hanno dislocamenti un po’ in tutto il Nord, soprattutto in Lombardia, dove – parafrasando – «ogni Oriente [la “contrada” massonica], è patria del ribelle»!
Infine le ridotte. Quella più importante in Sicilia, alle Gole dell’Alcantara, dove le truppe del generale di divisione Silverio Magno (sempre di più il vero eroe del movimento antimafia targato “Grande Oriente d’Italia”) stanno operando una difesa disperata, asserragliate non si sa ancora per quanto, sotto il tiro dell’élite massonica siciliana, costituita da latomisti scelti e ufficiali motivati, che contano su un pieno controllo territoriale e continui approvvigionamenti da parte di Roma.
La Sardegna
La Sardegna, in questo vasto scacchiere, costituisce un interessante laboratorio, perché – almeno a detta dei cronisti militari massonici – funge da cartina di tornasole degli equilibri nazionali.
Proprio come l’Italia latomistica, la Regione è divisa in due, esattamente al Tirso: nel Nord prevalgono i lealisti (Piazzaforte la loggia Masuccio Secchi di Alghero, ammessa al voto di marzo, per la Gran Maestranza, senza essere in regola con le capitazioni dovute al “Tesoro”); al Sud i resistenti, capeggiati dal coraggioso generale di brigata Claudio Solinas.
Solinas per ora difende Palazzo Racugno, sede regionale del G.O.I. e roccaforte taroniana, dai guastatori fedeli al Gran Maestro Seminario, che l’alto grado sardo ha sempre disconosciuto, dal suo insediamento ufficiale ad aprile, con ferma fierezza.

Gli scandali
La Sardegna del Grande Oriente d’Italia ha subito, negli ultimi anni, pesanti scandali, più volte ripresi dalla stampa. Dai busti in gesso di Giovanni Bovio e Giuseppe Mazzini vandalizzati presso la casa massonica di Cagliari, in spregio ai valori liberali da essi rappresentati, alle offese al presidente Sergio Mattarella e alle Istituzioni repubblicane, arrivate a stretto giro da parte di un alto dignitario di una loggia di ritualità emulation del Capoluogo.
Questo fino ad oggi, momento in cui l’aspra e più vasta contesa ha visto uno scambio di Tavole d’Accusa tra le parti senza precedenti.
Liberomuratore.com ha potuto acquisire, in anteprima, la Tavola rivolta al generale resistente Claudio Solinas. Di seguito ne forniamo gli estremi:










In essa si può notare, in maniera del tutto evidente, come il contenuto sia stato predisposto presso gli Alti Comandi militari oltretirreno, mentre le firme dei sottoscrittori siano state apposte nella forma giuridica “ad adesione”, dai sergenti in loco. Questi gli allegati alla Tavola:

















Insomma, se si dovesse fare una sintesi sarebbe questa: il generale Solinas è incolpato, dal vertice delle Forze Massoniche del Sud, di gettare discredito sul Grande Oriente d’Italia, nella sua attività di cooperazione con i Canali Telegram di controinformazione massonica e le testate giornalistiche di Giornalia e il Sole24Ore, le quali però giustamente domandano, tra le altre cose, perché affiliati al G.O.I. come Lucio Lutri, Davide Licata e Vittorio Tedeschi (in quota Michele Morelli), Vito Lauria (condannato definitivamente per concorso esterno ad 8 anni di reclusione), Alfonso Tumbarello, Giancarlo Pittelli e Achille Andò tutti incriminati per reati connessi alla criminalità organizzata non vengano esemplarmente espulsi dal loro Ordine massonico di appartenenza, anziché venir conservati nel limbo della sospensione, o sottoposti ad irregolari procedure di “depennamento”, che li salvano nella loro prerogativa massonica di “fratelli”. A che (o a chi) serve che siano conservati in tale prerogativa?

Il contrattacco
La risposta del generale Solinas non si è fatta attendere. A stretto giro, attraverso uno spettacolare ed inedito Comunicato diffuso a tutte le logge della Circoscrizione (il Distretto militare massonico), oltreché su Libero Muratore Channel, il graduato sardo ha fatto intendere che sarebbe passato al contrattacco.
La contro-Tavola d’Accusa, come nel caso siciliano del generale Magno vs. il capitano lealista Recca, è infatti piombata, come una mannaia, su uno degli accusatori.
Il reato commesso, peraltro al momento prescritto per la giustizia “profana”, sarebbe quello di appropriazione indebita. Nella sua qualità di ex componente della precedente giunta sarda, infatti, uno degli accusatori avrebbe utilizzato somme della cassa del Collegio del G.O.I. locale per foraggiare le spese elettorali (esattamente il materiale informativo) attinente alla sua lista, candidata al rinnovo delle cariche massoniche regionali.
Un’accusa massonicamente molto grave, poiché lederebbe quel legame di fiducia reciproca tra “fratelli”, che è fondamento ideale della Massoneria universale.
Il caso Bovio
Non solo: a Liberomuratore.com risulta, inoltre, che sia stata intrapresa (o comunque debba essere intrapresa dai resistenti sardi) un’azione volta a punire, seppur tardivamente, i responsabili degli insulti ai busti massonici di Bovio e Mazzini e al presidente Mattarella, dei quali si è riferito all’inizio.

l’Oratore collegiale, il colonnello Vittorio De Riso, infatti, avrebbe acquisito da Giornalia.com, attraverso la casella di posta elettronica ufficiale del Collegio sardo, l’intera documentazione fotografica, in chiaro, degli scempi perpetrati e più volte documentati, accompagnata da un messaggio oltremodo eloquente, rivolto ai vertici regionali:
“Ill.mo Presidente della Circoscrizione Sardegna del Grande Oriente d’Italia, dr. Claudio Solinas
Preg.mo Oratore della Circoscrizione Sardegna del Grande Oriente d’Italia, dr. Vittorio De Riso
Giornalia.com e la sua community di lettori hanno appreso, in queste ore, della “Tavola di incolpazione massonica” rilasciata dalla Corte Centrale del G.O.I. ai danni dell’Ill.mo Presidente del Collegio regionale sardo, dr. Claudio Solinas.
… omissis …
Le offese al Capo dello Stato, Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, alle Istituzioni repubblicane, alla Dignità morale del corpo massonico universale, patrimonio immateriale del Grande Oriente d’Italia, ai Fratelli dell’Ordine tutti, agli ideali democratici ai quali si ispira il Vostro Ordine, ai principi di Fratellanza, Tolleranza e Uguaglianza, al rispetto del genere femminile come fulcro di integrità iniziatica, meritano finalmente il Vostro accurato vaglio critico e la Vostra decisa azione.
I colpevoli sono noti e la documentazione è quella allegata alla presente. Documentazione già resa nota in un centinaio di nostri articoli.
È il momento di agire per la Storia e per la coscienza stessa della Istituzione che rappresentate.
… omissis …“
In Sardegna la battaglia finale è soltanto agli inizi.
4 commenti
Quindi, per capire, se Claudio Solinas ha compromesso l’immagine del Grande Oriente e va espulso… allora i fratelli Vito Lauria, Lucio Lutri, Davide Licata e Alfonso Tumbarello cosa andrebbero? Lapidati? 🤪
Il buon Antonio Seminario, sarà anche un bravissimo benzinaio, un padre di famiglia eccellente, un’ottima persona, un fantastico amministratore immobiliare, ma del Gran Maestro della massoneria non ha lo spessore culturale, né quello esoterico, né il carisma iniziatico.
È un parvenu della muratoria, e questo purtroppo è il suo tallone d’Achille. Ben prima dei talloncini antifrode. Lo sa anche lui, che purtroppo la dignità iniziatica è altra roba. Per il resto, persona a modo, simpatica, tutta la mia stima personale. Ma come Gran Maestro… proprio non ci siamo.
Spero di non essere incorso nel reato di diffamazione, per i canoni del suo avvocato F. F.
Tfa
Cari Fratelli, il GOI è nelle mani della controiniziazione. Dubito persino che possano considerarsi regolari le iniziazioni e i passaggi di grado.
È stato un processo lento, piano piano i piazzisti hanno sostituito gli accademici. Il livello culturale è crollato, mentre gli affari sono stati sempre più floridi.
Magno e Solinas sono già ex. Il loro destino è segnato. Tutto il resto è masturbazione.