Il Gran Maestro Antonio Seminario riesce nell’impresa di neutralizzare la più articolata manovra offensiva della Resistenza dall’inizio delle ostilità. I tenenti Sammarco e De Belvis arretrano, e ripiegano sul “Giudice collegiale”. mentre al Vascello sventola forte la bandiera calabrese, tutto è pronto per l’epurazione finale
Sembrava destinato ad uno sfolgorante successo, il cannoneggiamento legale che i panzer commanders del ten. prof. Sammarco stavano portando avanti sul terreno della IIIa Sezione Civile del Tribunale di Roma, ed invece le Forze massoniche del Sud, guidate dal Gran Maestro proclamato Antonio Seminario, hanno resistito e infine respinto, con decisa determinazione, l’avanzata taroniana.

Se spettacolare e senza precedenti era stato l’attacco sferrato, altrettanto eroica ed encomiabile è risultata la difesa operata dai vertici al Vascello. Soprattutto perché alla manovra legale offensiva si erano aggiunte, in ultimo e ad adiuvandum, le Forze ‘ndipendenti pugliesi guidate dal Generale Boccacci e dal Colonnello Lami, componenti della terza lista concorrente e sconfitta alle elezioni per la Gran Maestranza.
Naturalmente, la piena vittoria romana dei lealisti non significa per Leo Taroni, Comandante in capo delle Forze massoniche del Nord, una sconfitta definitiva, ma è pur vero che, soprattutto sul Canale Telegram t.me/notiziemassoniche, sono apparsi molti commenti negativi collegati alla débâcle giudiziaria, avvertita come la prova lampante di una gestione strategica fallimentare della linea post-elettorale intrapresa dagli Alti comandi della lista 1.
Ora Taroni avrà tempo fino al 23 agosto per decidere il da farsi. Se scatenare ancora il gruppo d’assalto legale di Sammarco, stavolta in sede collegiale, oppure ripiegare sulla difensiva, in attesa della campagna giudiziaria invernale sul merito. Prima comparizione fissata tra cinque mesi (30 gennaio 2025), quando però sul terreno la neve sarà già alta, e le manovre di invasione risulteranno necessariamente più difficili.
Fino ad allora, comunque, sarà pressoché impossibile che un “profano” possa insediarsi al Vascello, come richiesto dagli avvocati di Taroni; questo anche rovesciato giudizialmente l’attuale Gran Maestro Seminario .
La figura di un Commissario giudiziario, indicata da molti “fratelli” sui social nell’ex Presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi (immaginata, addirittura, prendere possesso del Vascello “scortata dai blindati delle Fiamme Gialle“), è stata espressamente esclusa dal giudice civile, dott. Francesco Remo Scerrato, che ha negato anche la possibilità di una prorogatio imperii per l’ex Gran Maestro Stefano Bisi.
Scenario futuro e RSAA
Se l’esito in Tribunale ha per ora depotenziato Taroni, un’altra questione (ben più importante) preme all’attenzione della Massoneria italiana, quella del disconoscimento del mondo “Scozzese” da parte dell’attuale Giunta del Grande Oriente d’Italia.
Con un sondaggio proposto stamattina via Telegram da t.me/notiziemassoniche, alla domanda: “Riterreste opportuno che Nigro, Taroni e Barbi, quali Alti esponenti del RSAA, rompendo ogni indugio si confrontassero con il Supremo Consiglio Madre del Mondo a Washington? Questo al fine di valutare se fosse ancora possibile salvare il Rito in Italia“, oltre il 93% dei “fratelli” votanti (oltre il centinaio) ha risposto: “Sì, è doveroso! Una storia di oltre due secoli non può essere calpestata e cancellata da Seminario“, mentre soltanto un risicato 7% si è espresso per il “No, bisogna accettare la situazione senza coinvolgere gli americani. Siamo e resteremo dei galantuomini“.

Sulla questione è intervenuto anche l’ex Gran Maestro di G.O.I. e G.L.R.I. Giuliano Di Bernardo, che di prima mattina, sempre su t.me/notiziemassoniche, ha avuto modo di annotare: “Le sorti del Rito Scozzese sono traballanti e tormentano i suoi adepti. Alla ripresa dei lavori in autunno, in forza del Decreto Seminario che annulla il Protocollo d’Intesa tra GOI e RSAA, i 4-5000 massoni scozzesi dovranno fare una scelta tra i due Corpi massonici. Se sceglieranno il GOI dovranno dimettersi dal RSAA. Se sceglieranno il RSAA dovranno dimettersi dal GOI. Nel primo caso, Seminario potrebbe avere il vantaggio di sfoltire il piedilista liberandosi di eventuali futuri oppositori e turbolenti, ma resterebbe senza Rito Scozzese. Nel secondo caso, gli Scozzesi dovranno, per esistere, cercare una base in un Ordine dei tre gradi. Non possono restare sospesi in aria. È giunto il tempo delle decisioni importanti e della loro realizzazione, ma corre voce che il Sovrano Nigro intenda dimettersi… E allora? Forse prima di darsi per vinti, gli Scozzesi italiani, dovrebbero fare una telefonata al Supremo Consiglio Madre di Washington. perché non lo fanno?“
L’interrogativo dell’ex Gran Maestro sta creando in queste ore una profonda frattura negli “Scozzesi” italiani, tra chi chiede maggior coraggio ai vertici del Corpo rituale e coloro che invece si allineano alla scelta di cautela degli Alti comandi della Resistenza.
Le purghe di Porta Pia
Una scelta, quella del cosiddetto “galantomismo” dei vertici taroniani, che potrebbe tuttavia non bastare ad evitare la definitiva decapitazione dei generali della Resistenza. A cominciare dall’ex candidato Oratore Silverio Magno, contro il quale il Tribunale latomistico di Vibo Valentia ha spiccato un mandato a comparire.
Il relativo processo massonico, sempre che Magno non venga espulso prima, si terrà ad ottobre, con la contestazione a tutto tondo delle forti e intollerabili posizioni antimafia espresse dal Notaio siciliano in questi ultimi mesi.
Con lui rischiano tutti gli altri componenti della lista 1. Agenparl in queste ore ha lanciato la notizia, comunque tutta da verificare, che il prossimo 20 settembre, in occasione dell’anniversario della Breccia di Porta Pia, il Gran Maestro Antonio Seminario annuncerà al Vascello, tra gli scroscianti applausi e le urla festanti dei colonnelli a lui fedeli, le espulsioni dal G.O.I. di Leo Taroni e dell’intero Alto comando delle Forze massoniche del Nord.
Come successivamente si è appreso da t.me/notiziemassoniche, i capi d’imputazione risulterebbero quelli generici della sedizione, ma soprattutto l’aver organizzato una sottoscrizione per raccogliere fondi da utilizzarsi nelle manovre legali contro il G.O.I.; un affronto difficilmente digeribile dagli ex-bisiani oggi “seminaristi”.
Se mai la famigerata “Circolare Melani” doveva trovare applicazione, sembra proprio che stavolta il vaso sia colmo.
La speranza americana

In questo scenario, sempre più fosco, le truppe taroniane sognano il fantomatico sbarco degli “Alleati”, come nel ’43, a salvar baracca e burattini. Magari con un prestito ponte “da restituirsi in dieci anni” (come viene “sognato” su Telegram), onde organizzare i famosi Tre Gradi della Massoneria azzurra necessari a far da base al Rito, permettendogli così di costituirsi (anche) in Gran Loggia, superando del tutto la strangolante presa del G.O.I. a trazione vibonese.
Scrive un affiliato su Telegram: “Cari Fratelli, l’unica salvezza, e mi rivolgo a Taroni, a Magno e a Nigro, ma anche a Barbi se mi legge, è che il nostro Rito si faccia i tre gradi azzurri, con Nigro Gran Maestro. Gran Loggia e poi RSAA, con il Gran Maestro SGC! Avremo immediatamente i riconoscimenti della Massoneria americana e fanc… al Grande Oriente! Nigro tratti un prestito con gli americani, da restituirsi in dieci anni. Duemila Fratelli ci sono, i paramenti anche, sale di albergo quante ne vogliamo, ma cosa stiamo aspettando? Perché continuare a farci prendere per il sedere da questi? Spero che i Fratelli nominati mi leggano! A Silverio: con che animo ci vai al Tribunale di Vibo? Ma mandali tutti a cag..e!!!“
Come dargli torto…