Carissimi Fratelli di liberomuratore.com,
abbiamo sempre apprezzato la vostra ironia circa il conflitto massonico in atto, trasformato in una “guerra militar-legale” fatta a colpi di “mortai giuridici”. Unico appunto: Leo Taroni è un Capo di Stato maggiore i cui Generali non sono affatto di quel grande spessore strategico che gli avete sempre attribuito (forse farsescamente)! E questo, purtroppo, è stato il maggior limite della sua azione.
Facciamo un esempio: si sarebbe dovuto capire per tempo, ad esempio, che il G.O.I. è governato da un solido sistema davvero “militare” o meglio “militarizzato”, con epicentro in una parte ben precisa della Calabria (ben precisa, lo ripetiamo!), che costituisce un blocco storico di interessi la cui coesione innalza un muro insormontabile a qualsiasi “scalata”.
Questo aspetto andava evidenziato chiaramente, nel corso della campagna elettorale, anche a costo di scontentare qualche vecchio trombone innamorato dei mangiacassette magnetici.
Individuare lì, precisamente in quell’area geografica, il vero centro del problema, avrebbe significato poter proporre un’alternativa “italiana” a quel blocco regionale ramificato, magari un’alternativa difficile ma non impossibile si fossero serrati i ranghi del “tutti contro”.

Invece, i soliti calabresi trapiantati fuori cortina, per salvaguardare la fama dei bei tramonti e delle belle spiagge della loro Regione (…e forse altro?) non hanno voluto affondare il colpo, illudendosi nell’ennesimo appello alla Calabria “migliore”, senza rendersi conto che quella “Calabria” non esiste e non è mai esistita se non nelle loro fantasticherie o ricordi d’infanzia (cioè prima del loro successivo esodo verso altri lidi).
Questo ha notevolmente depotenziato l’onda montante del malcontento tra i Fratelli che avevano voglia di nuovo. Un’ondata che fu due anni fa molto forte, sostenuta dagli allora nascenti Canali Telegram.
Detto questo, è ovvio che senza un’idea vera di “diversità” è poi difficile tirare le somme e affrontare i marosi, quando poi questi si incrociano nella navigazione… Leo Taroni non è mai entrato davvero nei cuori dei Fratelli, questa è la verità. Forse non ha voluto entrarci lui, forse non gli è stato permesso da chi lo voleva manovrare, questo non lo sapremo mai con certezza. Fatto sta che una volta non raggiunto lo scranno al Vascello, o si cambiava rotta oppure… Si è scelto – purtroppo – “l’oppure”.
Con una dose di tafazzismo sconcertante si è, da subito, abbandonata qualsiasi iniziativa politica, per affidarsi alla mentalità bisiana dello scontro in Tribunale, che per carità… non vogliamo dire non fosse giustificata in quella situazione di subita “fregatura”, più che sconfitta, ma andava comunque accompagnata da qualcosa in più. Cioè da un’idea (che fosse almeno una!) per il bene del G.O.I., cioè di tutto il G.O.I.!, non solo di una parte. Questo salto di qualità non c’è mai stato.
Ad esempio: Leo Taroni, pur da noi sostenuto, non ha mai cavalcato l’incredibile disapplicazione dell’art. 187 del Regolamento dell’Ordine, disapplicazione di cui ancora si discute in relazione all’incredibile Caso Lauria, con esito di conferma della posizione criminale del Fratello, Maestro Venerabile di una Loggia di Licata, addirittura in questi ultimi giorni da parte della Corte di Cassazione. Ci chiediamo: Perché?
Qualcosa ci viene in mente…
Diciamocela tutta: si voleva vincere senza rischiare. Senza impegnarsi in un fronte davvero riformativo. È andata male e non è rimasto nulla, perché nulla di davvero differente e diverso c’era che potesse “restare”. Se non la successiva battaglia a colpi di articoli di Codice civile, che non avrà mai fine.
Tutto ciò è molto amaro, ma la verità prima o poi bisogna dirsela e… caro Leo, anche sentirsela dire.
Senza idee non ci sono seguaci pronti al sacrificio. Ecco spiegata la palese debolezza della Lista 1 già in Gran Loggia a Rimini, cui si è risposto, anziché con un rilancio dell’iniziativa, con una scomparsa totale dalla scena massonica, durata finora sette lunghi, lunghissimi, mesi.
Fare una nuova Obbedienza costa, e costerebbero molto di più, di conseguenza, anche le varie capitazioni. Molti Fratelli dicono: “Per Taroni? Per chi in Gran Loggia ha applaudito Seminario con la bocca cucita? Per chi spera che un Tribunale civile riempia di contenuti un’offerta moralmente vuota?” TROPPO POCO.
Per il SGC Giulio Nigro il discorso è differente. Lui giustamente conosce gli scenari internazionali e sa bene che senza il G.O.I. a far da base nei Tre Gradi, il suo RSAA non va da nessuna parte.
La Lettera di pochi giorni fa era, nell’ultima parte, una richiesta di riconciliazione, che alla fine, molto probabilmente, ci sarà, anche in considerazione della potente mediazione americana.
Leo Taroni e Giulio Nigro sono due discorsi che non si incontrano e non si incontreranno. Sebbene sia forse Taroni, in questa fase, a tenere per il Rito Scozzese i rapporti internazionali. Ma questo vale per il Rito, non per il G.O.I.
In questo momento l’unica scommessa è che, paradossalmente, sia proprio il Gran Maestro Antonio Seminario a voler “resuscitare”, per così dire, Leo Taroni in chiave di puntello alla propria Gran Maestranza.
Sembra strano? Non lo è!
Perché la figura di Stefano Bisi è molto molto ingombrante al Vascello, e solitamente il nuovo Gran Maestro dopo un poco degli ingombri si stufa. Così è stato per Di Bernardo e per lo stesso Bisi, perché Seminario dovrebbe accettare il ruolo di “principe consorte”?
Se Seminario farà le mosse giuste potrebbe uscire dall’ombra bisiana, e con un plebiscito di consenso tale da legittimarlo e rafforzarlo nei confronti di chiunque.
Noi di Notizie massoniche italiane scommettiamo sul fatto che il Gran Maestro non possa permettersi, e non voglia permettersi, altri Casi Lauria/Lutri o Tumbarello, da gestirsi in solitaria con Bisi e Trumbatore, avendo contro una parte consistente dei Fratelli, oggi sempre più svezzati alla tematica infiltrativa, e contro pure i giornali e l’opinione pubblica nazionale.
Un incontro sul tema della “questione morale”, pertanto, potrebbe essergli utilissimo per fondare sul granito la propria Gran Maestranza. E in questo scenario il carissimo Fratello Leo Taroni potrebbe svolgere ancora un suo ruolo, ed essere così finalmente utile al G.O.I.
Questa è la nostra scommessa.