Dopo mesi di lotte intestine decide di dimettersi dal Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, che da qualche settimana era di nuovo alla guida della più numerosa e importante Obbedienza italiana. La sua personalità, tra luci ed ombre, ha segnato per un decennio la Massoneria nazionale
Di seguito la “Lettera alla Comunione: Epilogo” rilasciata nel pomeriggio di oggi dall’ormai ex Gran Maestro Stefano Bisi.
Le sue dimissioni rappresentano senz’altro un punto nodale circa il futuro del G.O.I., adesso definitivamente in mano all’avv. Raffaele Cappiello in attesa della definitiva proclamazione del Gran Maestro “antimafia” Leo Taroni.

Alla Comunione del Grande Oriente d’Italia
Ai Fratelli dell’Obbedienza
Al Consiglio dell’Ordine
Cari Fratelli,
scrivo queste righe con profondo dolore e con un senso di consapevolezza maturato dopo giorni di riflessione sulla delicata situazione in cui si trova oggi la nostra amata Comunione.
Dal 2014, ho servito il Grande Oriente d’Italia con dedizione e impegno, affrontando con voi un lungo e complesso cammino, con la speranza di rafforzare la nostra tradizione e i nostri valori fondamentali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Tuttavia, le recenti vicende, laceranti e ormai sfociate in provvedimenti esterni che limitano la nostra autonomia, impongono a me e a tutti noi una seria presa di coscienza.
L’intervento del Tribunale Civile di Roma, con l’installazione di un Curatore Speciale alla guida del GOI, ha segnato una frattura che difficilmente potrà essere ricomposta nel breve termine. Ciò che un tempo rappresentava un faro di libertà e indipendenza nella vita esoterica e morale della Massoneria italiana si è ora trasformato in un terreno di divisioni e incomprensioni, trascinando il Grande Oriente in un contesto estraneo alla sua stessa natura.
Avverto che la mia presenza, pur animata dalle migliori intenzioni, rischia di trasformarsi in un ulteriore elemento di tensione e di ostacolo al ripristino di quella serenità e di quell’armonia a cui ogni vero Libero Muratore deve aspirare. Pertanto, con spirito di responsabilità e amore verso la Massoneria e verso ciascuno di voi, rassegno irrevocabilmente le mie dimissioni da ogni incarico e abbandono il mio ruolo di guida.
Sento anche, in questo momento di travaglio personale e istituzionale, la necessità di un distacco. Ho deciso di lasciare temporaneamente l’Italia e ritirarmi in un luogo che mi consenta di riflettere in solitudine e con serenità. Non si tratta di un addio alla Massoneria come ideale, ma di un passo necessario per preservare ciò che ancora di puro essa rappresenta.
Rivolgo un ultimo appello ai Fratelli tutti: riscoprite l’autentico spirito della Libera Muratoria, mettendo da parte le logiche profane e ristabilendo il primato dell’etica, del dialogo e della tradizione che ci unisce al di là delle difficoltà del presente.
Resto un Massone nel cuore, nella mente e nell’anima, anche se lontano fisicamente. Vi auguro di superare questo momento oscuro e di ritrovare presto la luce che guida il nostro cammino.
Con animo sincero e spirito fraterno,
Stefano Bisi
(Ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia)
La Redazione di liberomuratore.com augura all’ex Gran Maestro Stefano Bisi un sereno periodo di riflessione su ciò che la propria gestione del Grande Oriente d’Italia ha comportato per la Massoneria italiana.
Da suoi avversari, quali siamo sempre stati, ci sembra tuttavia giusto riconoscergli quello spirito caparbio, proprio della sua “toscanità”, che riteniamo sia stato insieme la sua miglior dote ed il suo peggior difetto.
Al netto delle analisi storiche, che lasciamo ai massonologi di domani, la figura di Stefano Bisi ha certamente segnato una pagina importante per il Grande Oriente d’Italia ed il movimento latomistico nazionale.