Tutto in un giro di valzer. In mattinata il Tribunale civile di Roma annulla il Bando Seminario “10/AS” sulla sospensione dei rapporti tra il Grande Oriente d’Italia e il Rito Scozzese Antico ed Accettato; quindi, nel pomeriggio il Sovrano Giulio Nigro promulga il Decreto di riapertura immediata delle Camere rituali. Dopo pochi minuti, arriva il Decreto Bisi “496/SB”: “Costituirà colpa massonica ex artt. 3 e 15 della Costituzione dell’Ordine l’adesione al predetto corpo rituale e la partecipazione a qualsivoglia attività rituale e non rituale di esso”. Poi la ciliegina sulla torta: “È convocata la Gran Loggia a Rimini, in Sessione Ordinaria, per i giorni 4 e 5 aprile”. Il Giudice Manzi e il Curatore Cappiello sono avvisati: l’insegnamento è quello del mitico Don Buro (Christian De Sica) nel film di Carlo Vanzina “Vacanze in America”: «Come diceva il Santo Gerolamo… chi si fa gli affari sua, torna sano a casa sua!»
Ieri, 27 dicembre 2024, sarà ricordato come il punto più basso toccato dal Grande Oriente d’Italia dal 20 giugno 1805, giorno della sua istituzione rituale. Nemmeno la P2 di Giordano Gamberini e Licio Gelli aveva mai osato tanto: una sfida così totale e pervicace allo Stato italiano e alla sua Magistratura civile non si era mai vista. Almeno fino ad ora.

Tutto inizia alle ore 11:00, quando l’Alto comando Forze massoniche riunite (il Comitato di liberazione che si suppone avere – non è del tutto chiaro – la rappresentanza della Giunta legittima, regolare e legalitaria del G.O.I., guidata da Leo Taroni, nel territorio massonico italiano ancora occupato dalle Forze controiniziatiche lealiste) informa con giubilo i Canali Telegram: “La causa R.S.A.A. vs. G.O.I. è vinta!“.
Cui segue la relativa documentazione fotografica:


Alle ore 16:00 arriva il conseguente Decreto del Sovrano Gran Commendatore del R.S.A.A. Giulio Nigro, che ordina la riapertura delle Camere rituali e delle riunioni non rituali dello storico corpo Scozzese:

Passano solo pochi minuti e dal Vascello arriva la risposta. Stefano Bisi prima riconferma – incredibilmente – il Decreto appena annullato dal Giudice Maurizio Manzi:


con a seguito relativa Delibera di Giunta (ma c’è chi giura sia farlocca, perlomeno per quanto riguarda la data):

poi addirittura convoca, per il 4 e 5 aprile prossimi, la Gran Loggia di Rimini, in Sessione Ordinaria:

A questo punto sui social massonici scoppia il putiferio. A farne le spese è perfino la U.G.L.E. (Gran Loggia Unita di Inghilterra) e il suo Gran Cancelliere Paul Engeham, cui si chiede conto del riconoscimento (ri)prestato al G.O.I. dagli inglesi nel marzo 2023, in aperto contrasto con il dettato dell’art. 2 comma 2 della Costituzione del Grande Oriente d’Italia. Si paventa persino un “giro di denaro” (tutto da dimostrare), per “oliare” la pratica, cui non sarebbe estranea la Sovereign Grand Lodge of Malta.
“Adesso cosa faranno quei cialtroni balordi inglesi della U.G.L.E.?“, a tanto un utente si arriva a domandare sul Canale Telegram Notizie massoniche italiane.

L’Appello alla compagna Rosalba Botta
Cosa possa spingere Stefano Bisi e la sua Giunta ad un atto di aperta sfida nei confronti della Magistratura civile italiana è un mistero.
Tra le possibilità la necessità di dover “coprire qualcosa di grosso“; qualcosa che il Gran Maestro Leo Taroni non deve assolutamente scoprire tra le carte segrete conservate a Villa il Vascello, sede nazionale del G.O.I., oppure il bisogno di non far individuare qualche affare finanziario “di troppo“, che risulterebbe dalle compiute operazioni economiche sui conti correnti. Ma c’è anche l’ipotesi di una perdita di lucidità, in capo al leader maximo, causata dal forte stress cui è stato sottoposto negli ultimi mesi, tale da averne irrimediabilmente indebolito la capacità di raziocinio.
In quest’ultimo caso ci si scontrerebbe con una vera e propria patologia psichiatrica, ed è forse per questo motivo che nella tarda serata di ieri è stato diramato un vero e proprio Appello – molto tenero, se non fosse drammatico – alla compagna di Stefano Bisi, Rosalba Botta:

Gentile Rosalba,
Cara Sorella,
in questo momento così drammatico per il Grande Oriente d’Italia sentiamo il dovere di appellarci a te, che sei vicina a Stefano, affinché tu possa, con le doti della prudenza e della saggezza che ti riconosciamo, ricondurlo sulla strada della ragione.
Stefano, da tanti anni tuo compagno di vita, ha in queste ore intrapreso una battaglia impossibile contro lo Stato italiano. Un confronto che vedrà lui e il GOI soccombere nel ridicolo, prima ancora che nel tragico.
Tu, come donna e come iniziata, capisci bene che la parabola di Stefano è giunta al suo naturale compimento.
Occorre evitare a tutti i costi che egli possa aggravare la sua posizione con comportamenti tali da porlo in situazioni di ulteriore pericolo.
Per tutto questo, ci aspettiamo un tuo sollecito e amorevole intervento. Noi, seppure in posizione di contrasto, sapremo preservare la dignità dell’uomo, riscontrandone la patologia e le difficoltà cognitive.
Ci riteniamo autorizzati a parlare per il Gran Maestro Leo Taroni: non ci sarà accanimento. Occorre, però, fare in fretta.

Se nelle prossime ore Stefano darà segni di ravvedimento, rilasciando volontariamente la sede nazionale del Vascello, tale comportamento sarà tenuto nel dovuto conto.
Rosalba, conosciamo il tuo amore per Stefano. Adesso è giunto il momento di dimostrarlo di fronte a tutta la comunità massonica italiana!
Hai il nostro incoraggiamento e la nostra parola: il tuo intervento sarà valutato e tenuto in grandissima considerazione, nel prosieguo umano e penale della vicenda.
Ti salutiamo con l’abbraccio rituale,
Notizie massoniche italiane

La posizione del Grande Oratore antimafia Silverio Magno
Nella mattianata di oggi è intervenuto nel dibattito anche il notaio messinese Silverio Magno, prossimo Grande Oratore legittimo del G.O.I., raggiunto nei mesi scorsi da numerose Tavole d’Accusa per le sue aperte posizioni antimafia in seno all’Ordine iniziatico:

Carissimi Fratelli,
mi pare che non si possa continuare ad essere soggetti a chi si ritiene al di sopra dello Stato; novello Re Sole che, davanti ad un provvedimento annullato dal Giudice, ne presenta un altro uguale.
È giunto il momento in cui «bisogna uscire gli attributi», con le denunzie opportune e, soprattutto, da parte dei Fratelli, rispondendo alla ripresa dei Lavori stabilita dal Sovrano.
Chi ha paura è libero di restare schiavo.
Silverio Magno
3 commenti
La nostra generazione passerà alla storia come quella che è riuscita a demolire il Grande Oriente d’Italia.
Il bello è che, nonostante la catastrofe causata, ci sentiamo tutti la coscienza a posto perché ognuno di noi considera responsabile qualcun altro.
Nonostante tutto però spero ancora in un sussulto di consapevolezza per la salvezza, Tonino e Leo si incontrino e parlino per trovare una soluzione.
Mi sembra di vedere il pesce pescato e gettato nel secchio che sbatte inutilmente prima di cessare di vivere.🤣🤣🤣
Il mio personale pensiero…..
CODICE PENALE
Art. 610. (Violenza privata) Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a
fare, tollerare od omettere qualche cosa e’ punito con la reclusione fino a
quattro anni. La pena e’ aumentata se concorrono le condizioni prevedute
dall’articolo 339.
Dispositivo dell’art. 339 Codice Penale. Le pene stabilite nei tre articoli
precedenti sono aumentate(1) [64] se la violenza o la minaccia è commessa nel
corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico ovvero con armi
[585], o da persona travisata(2)
, o da più persone riunite